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LA CITTA' FANTASTICA
Antonello Anzani
Una metafora ormai consolidata in ognuno di noi è quella che paragona la vita al viaggio. Questo racconto non sfugge a questa lettura fornendone una visione attraverso l’intreccio di due vite.
Un resoconto scritto da un Occasionale Viaggiatore, non classificabile per epoca e provenienza, mentre un Protagonista conduce la propria vita intrecciandola al racconto che sta provando a ricomporre. Facili i riferimenti letterari ed emotivi che hanno portato alla composizione del racconto.
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Il racconto si è formato nel tempo come una composizione musicale, dal sistemarsi di parti e temi apparentemente slegati fra loro fino a delineare il filo conduttore. In realtà si dovrebbe parlare di due racconti che intrecciandosi elaborano due livelli di narrazione. Un terzo stato di narrazione, quello emotivo ed irrazionale, che sgorga dall’esigenza di raccontare ciò che si è; canzoni restituite alla loro funzione di veicoli narrativi del nostro tempo e delle nostre passioni. I riferimenti vanno: dal dantesco “nel mezzo del cammino di nostra vita”; al Marco Polo ne “Le città invisibili” di Calvino, utili allo schema della narrazione epica; alla visione decadente e “gotica” di Aldous Huxley, di Orwell e di quella letteratura distopica in una visione socio-antropologica del nostro futuro.
from Tulsa to Vagliolise
Antonello Anzani
La città è più di un semplice scenario per queste storie; è il loro respiro, la loro essenza. È dove i protagonisti si muovono, si scontrano e si abbracciano, dove trovano il coraggio di alzarsi dopo ogni caduta. Le canzoni narrano di uomini e donne che, nonostante le delusioni e le ferite, scelgono di resistere, rifiutando di conformarsi a una vita priva di significato.
Nelle melodie e nelle parole scelte, è innegabile il legame con quella parte della musica americana che affonda le radici nella povertà rurale del sud. Un cuore artistico che batte in sintonia con i suoni blues che risuonano nelle strade polverose di luoghi come Tulsa, una città che rappresenta il crocevia di molte influenze musicali e culturali.
La scelta di Tulsa come punt o di partenza non è casuale; è un omaggio al grande J.J. Cale, il cui spirito musicale ha plasmato quello dell’autore..
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Da qui, il viaggio si estende lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, abbracciando San Francisco e Los Angeles, prima di tornare verso est, attraversando il Texas, abbracciando la ricca tradizione musicale del Delta, della Louisiana e del Tennessee.
Forte l’eco dell’eredità dei grandi cantautori e della letteratura europea e americana, con un particolare omaggio alla beat generation che ha segnato un’epoca e ispirato intere generazioni di artisti.
Mescolare le radici profonde del blues con melodie della tradizione italiana, creando un universo sonoro che riflette la complessità della vita. Il racconto di un viaggiatore della musica, che esplora confini e connessioni, alla ricerca di verità universali che possano toccare il cuore di chi ascolta.