Chissà dove vanno a finire le cose che dimentichiamo, quelle che perdiamo lungo il percorso. Non le cose importanti, non i grandi ricordi che ci definiscono, quanto piuttosto i dettagli, le cose secondarie… insignificanti.

Gli oggetti qualunque che per un secondo hanno attratto la nostra attenzione e poi mai più; i luoghi che eravamo abituati a vedere ogni giorno e che davamo per scontati, che oggi non esistono; situazioni a cui abbiamo semplicemente smesso di pensare.

Tutto quello che un giorno, senza preavviso ma per naturale decorso degli eventi, ha cessato di essere la nostra quotidianità. Quelle cose che si nascondono lì, da qualche parte in un angolo della memoria o in vecchie foto che non guardiamo mai, cristallizzate nel tempo, immobili e immutate.

Tornano a galla per puro caso, scorrendo tra le immagini di un vecchio album o nei ricordi risvegliati senza motivi apparenti in una pigra domenica mattina. Si aggrappano al cuore e richiamano momenti vissuti, echi di risate. Sensazioni non in realtà dimenticate: sopite nei meandri della memoria.

Quelle sono la linfa vitale dei ricordi, tutti. Nessuno escluso.

Forse non erano poi così insignificanti.